I Tipi di acciarino

In antichità, Il sistema di funzionamento di un’arma da fuoco era composto dal grilletto (non sempre) e dall’acciarino.

Quest’ultimo è un meccanismo costituito da molle, ganci ed aghi, collocati su una piastra montata lateralmente che, connettendo il grilletto al martelletto, e che, muovendo in avanti il cane o il martelletto stesso, produce una scintilla che provoca la detonazione che inizierà tutto il processo di fuoco. I tipi di acciarino del quindicesimo secolo erano semplici, ma divennero sempre più complessi nel tempo con il miglioramento delle tecnologie e con la progressiva introduzione di nuove invenzioni. È certo che la prima arma da fuoco fu introdotta in Europa intorno al 1400 e nei primi secoli della sua esistenza lo sviluppo tecnico fu più lento, per poi accelerare verso il 1800.

Acciarino a ruota

Xander89, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Anche se dal 1550 era diventato più semplice mantenere la polvere asciutta, i problemi di affidabilità delle armi da fuoco non erano ancora finiti anzi: la miccia infatti rimaneva un grosso problema. Un acquazzone la poteva facilmente spegnere e dal punto di vista tattico il fatto che un moschettiere, magari imboscato, potesse essere scoperto dalla luce della miccia era considerato ovviamente uno svantaggio. Attorno al 1550 il sistema a miccia fu quindi modificato. Questa fu rimossa e sostituita dal cane, dotato di ganasce in cui poteva essere collocata la pietrina.

Questo nuovo meccanismo aveva una ruota zigrinata che veniva fatta ruotare dalla pressione di una molla, che doveva essere caricata o avvolta. Per questa operazione veniva usata una chiave di caricamento ed una volta caricata la molla, questa poteva essere bloccata. Successivamente il cane veniva piegato indietro o arretrato, e bloccato. Quando si tirava la leva di sparo, il cane scattava in avanti. Contemporaneamente la molla veniva sbloccata nella ruota zigrinata, questa cominciava a girare sfregando contro la pietrina trattenuta nelle ganasce e se tutto andava per il verso giusto, forse, l’acciarino riusciva a produrre una pioggia di scintille che cadeva nello scodellino d’innesco.

Tale meccanismo, che somigliava per funzionamento ad un moderno accendino da sigarette, era molto più complesso del meccanismo a miccia e pure molto più costoso da realizzare.

Quando questo sistema fu introdotto, in realtà, non era insolito che le armi montassero due sistemi di azionamento diversi. Inoltre, ai tempi non c’era gran disponibilità di acciaio di qualità per cui il meccanismo si consumava parecchio con l’uso frequente. Perciò, con il bel tempo si usava il sistema miccia mentre in condizioni meno favorevoli si usava quello con l’ acciarino a ruota.

Come già detto il sistema ruota aveva parecchi difetti. Innanzitutto, era molto costoso per la lavorazione e in secondo luogo il complesso marchingegno era facilmente condizionato dallo sporco e dai residui umidi di polvere, per questo l’ acciarino a ruota fu sostituito molto presto dal sistema pietra focaia, sembra intorno alla metà del ‘500 .

Acciarino a pietra focaia

Xander89, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

La definizione a pietra focaia si riferisce all’uso di un pezzettino di selce fissata nelle ganasce del cane. La selce era messa in modo da colpire una piastrina di ferro, l’acciarino, fisso questa volta, originando una scintilla destinata a cadere nello scodellino d’innesco. Anche il fucile a pietra focaia ebbe una sua storia a parte passando attraverso una serie di sviluppi tecnologici.

L’Acciarino Snaphance

Hatchetfish, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Sono molte le leggende sull’origine del nome “snaphance” (o “Snaphaunce”), secondo una di queste la parola potrebbe venire dall’ olandese snaphaan, forse “ladro di polli”,  a quei tempi l’ acciarino a ruota era troppo costoso per i bracconieri, mentre il fucile a miccia, incandescente e con la miccia che bruciava senza fiamma, era troppo rischioso. Essi, dunque, idearono un loro sistema, a pietra focaia, che non aveva questi inconvenienti. Questa è una storia tradizionale ma una spiegazione più plausibile e realistica pare stia nella derivazione da una parola dell’antico l’olandese che significa “testa di uccello” virgola e che indica la somiglianza della forma dell’acciarino e del movimento contro la pietra focaia proprio ad un uccello che becca.

Il primo meccanismo “snaphaunce” fu introdotto intorno alla metà del ‘500, anche se non si sa con sicurezza né in quale paese né da chi appunto, anche in Olanda l’industria delle armi era in forte crescita ed il sistema “snaphaunce” nella sua variante olandese si diffuse ampiamente. Ma anche alcuni paesi scandinavi, la Germania, l’Inghilterra, la Spagna e l’Italia ebbero i loro meccanismi snaphaunce ed ogniuno aggiungeva particolarità tipiche della propria industria armiera al meccanismo.

In sostanza, il meccanismo è costituito da un cane con due ganasce entro cui è bloccato un pezzetto di pietra focaia. Per sparare, il cane doveva essere arretrato manualmente, e lì veniva bloccato. Di fronte al cane era montato un secondo braccio su cui si trovava una piastrina di acciaio zigrinata. Appena il grilletto veniva premuto, l’acciaio si muoveva indietro fino a trovarsi proprio sopra lo scodellino d’innesco.

Quasi contemporaneamente il cane veniva fatto scattare in avanti e la pietra focaia colpiva violentemente l’acciarino creando scintille che cadevano dentro lo scodellino d’innesco. L’ innesco a sua volta incendiava la carica principale nella canna, attraverso il focone.

Acciarino miquelet

PATILLA MIQUELET
Dana Williams, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons
ROMANLOCK MIQUELET
Dana Williams, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Il meccanismo “miquelet” o alla micheletta fu sviluppato verso la fine del ‘500 e fu usato nei paesi mediterranei. Il “michelet” spagnolo ha un disegno tipicamente austero mentre quello italiano è abbondantemente decorato, il sistema con il braccio separato e la piastra zigrinata d’acciaio è stato abbandonato e la piastra è stata montata verticalmente su un coperchio sopra lo scodellino d’innesco, questo fu un grande passo avanti perché la polvere rimaneva asciutta eliminando dunque il rischio che la polvere venisse dispersa da raffiche di vento o altro dal momento che lo scodellino d’ innesco era chiuso da un coperchio.

Per sparare, Il cane veniva tirato indietro manualmente, si tirava il grilletto ed a quel punto scattava il meccanismo, il cane colpiva l’acciarino e l’impatto faceva sì che questo ed il coperchio si piegassero in avanti permettendo alle scintille di cadere nello scodellino d’innesco.

Acciarino inglese a pietra focaia

Il meccanismo a pietra focaia inglese nacque intorno al 1620, esternamente non sembra molto diverso dal “michelet” ma all’interno la differenza era notevole poiché funzionava con un cosiddetto blocco. Si trattava di un congegno a leva montato tra il grilletto e il cane. Questa leva aiutava il grilletto a rilasciare il cane con il risultato che la pressione del grilletto poteva rimanere relativamente bassa.

Quando il cane veniva posto in tensione il grilletto ingranava con un’aletta nel basamento o con l’estremità del cane. Il blocco veniva agganciato nel grilletto o nella sua estensione, la leva del grilletto. Appena si tirava, la pressione della molla faceva fare una rotazione al blocco che liberava il cane abbattendosi in avanti.

Acciarino francese

Il meccanismo inglese fu fabbricato solo fino al 1650 circa mentre quello francese fu creato nel 1625. Questo meccanismo non solo era migliore di quello inglese ma era anche molto più economico, i fabbricanti d’armi di diversi paesi lo adottarono molto presto.

 L’acciarino francese a pietra focaia deve la sua popolarità soprattutto al sistema con il blocco migliorato, che presentava due tacche, la prima era una tacca di sicurezza.

Se il cane era tirato indietro e rilasciato a metà, la prima tacca, profonda nel blocco, si ingranava con la parte terminale del cane e ciò metteva l’arma nella posizione di sicurezza detta a “mezza monta” , dalla quale non si poteva sparare tirando il grilletto, se invece il cane era arretrato completamente, era la seconda tacca del blocco a ingranare con la parte terminale del cane e da questa posizione invece poteva essere effettuato lo sparo.

Il sistema a tabacchiera

Questo sistema inventato intorno al 1750 lo citiamo solo per completezza, perché in realtà fu più usato per le pistole più che per i fucili.

Il meccanismo non era più montato su una piastra, ma inserito in un alloggiamento di ottone o ferro e questo ha fatto si che esteriormente non ci fossero più ne ganci ne molle rendendo il sistema anche più affidabile ed ordinato. Da questo punto si entra nell’epoca moderne perché intorno al ‘700 con la scoperta e la successiva stabilizzazione ed ottimizzazione del fulminato di mercurio prendono piede le armi a percussione, sistema che si è evoluto fino ai giorni nostri e che ancora viene utilizzato sulle armi da fuoco sia per uso civile che militare.