Ancora altri due, dannati, secondi.

Le fotografie oltre ai ricordi ti riportano alla mente anche le sensazioni che hai provato.

Guardandole, ho ricordato bene cosa succede durante un evento traumatico come può essere uno scontro a fuoco o un’aggressione, i sentimenti che si provano e le reazioni: in tutti questi anni sono arrivato alla convinzione che nessuno sa davvero come reagirà in una determinata situazione, certo a volte si potrà prevedere il tipo di risposta alla minaccia, ma nella gran parte dei casi no, e questo perché in ogni evento ci sono così tante variabili indipendenti tra loro che pure la stessa persona che è già stata vittima di qualche storia drammatica, potrebbe non reagire come dovrebbe.

E questo succede in ambito professionale, ed a maggior ragione in quello “civile”: non so cosa possa esplodere nella mente di un uomo comune che lavora tutta la vita per comprarsi casa e poi si trova, magari una notte, dei malviventi che entrano nel suo nido, nella sua serenità, con un atto di violenza che colpisce proprio nell’intimità della vita privata. Ed anche se magari i delinquenti scapperanno senza danneggiare materialmente nessuno,  il solo gesto di aver forzato quell’intimità sarà sempre stata una violenza inaudita che difficilmente si potrà dimenticare. 

Non potrò mai dire cosa sarebbe giusto fare e cosa no: è troppo soggettivo e oltretutto non mi reputo una persona che va troppo per il sottile su queste cose; ho dei sani principi, vengo da una cultura millenaria che non tollera le mancanze di rispetto quindi preferisco evitare di esprimere pareri personali, e tengo per me ciò che potrebbe essere la mia reazione;  oltretutto ho abbastanza esperienza per dirti che nessuno di noi può permettersi di dire “io avrei fatto così o cosà” e vuoi sapere perché?

Perché anche quando sei un militare, che di solito viene addestrato per anni a reagire automaticamente a certe attivazioni, non avrai mai la certezza di farlo in maniera corretta, proprio per i motivi spiegati sopra, ed è capitato tante volte anche a me di avere reazioni diverse ad eventi simili, così come è capitato a chi stava al mio fianco. 

Una cosa, invece, succede sempre, ed è più o meno simile per tutti: è la reazione iniziale del corpo che si prepara a reagire. 

Ti sei mai chiesto cosa succeda? Hai mai pensato che riconoscendo in anticipo certi segnali che il tuo corpo manda potresti essere in grado di gestire meglio una situazione critica?

  • marcato restringimento della visione periferica
  • affievolimento dell’udito
  • drammatica alterazione del campo visivo in generale
  • alterazione dell’olfatto
  • aumento della sudorazione
  • ritiro del sangue dalle periferie

È così che il corpo si sta preparando per sopportare un evento stressante e si prepara all’auto protezione, alla sopravvivenza: un istinto ancestrale, che porta a reazioni come l’uso smodato della forza o la fuga scomposta, o ancora l’immobilismo.

In quei maledetti secondi che precedono l’impatto con l’evento stressante, l’animale che è in noi esce fuori: tutto questo a sua volta porta al rilascio di una quantità importante di adrenalina e steroidi che serviranno come carica per la reazione; qualsiasi sia la reazione delle tre che sceglieremo, è in questo istante che il nostro cervello inizia a funzionare ad una velocità mai vista, qua comincia il tutto.

Ed è questo che devi allenare. Devi sviluppare la capacità di sfruttare questa caratteristica “animale”, e controllarla per quanto possibile.

Ed in questo ti aiuta il cosiddetto allenamento realistico: allenare il cervello insieme al corpo, perché è il cervello che va a pescare nel bacino delle esperienze e cerca di fornire al corpo le reazioni più idonee prima di andare a pescare quelle ancestrali che sono nella nostra natura.

Più esperienze avrai da giocare e più alta sarà la probabilità di rispondere alla minaccia per come ti sei addestrato a fare.

E’ più semplice di quello che sembra: tutto si riconduce alle basi ed alla semplicità perché gli eventi traumatici sono complessi e la mente li risolve nella maniera più semplice possibile, non ci sarà mai abbastanza tempo in quei due dannati secondi per pensare in maniera complessa.

Keep it Simple.